In fondo al tunnel
Forse è la foto più bella che ho scattato in tanti anni di inferno. Se non la più bella, sicuramente tra le più forti. Un fondoscala misero, una donna che chiede l’elemosina con pudore, quasi...
View ArticleIl mio piccolo Giove
Vi ho parlato tante volte di Jovid, il mio figlio adottivo afghano che non potete non conoscerlo. Oggi, frugando tra le foto di Kabul, ho trovato una foto che non avevo mai pubblicato: quando ho...
View ArticleCapodanno a Kabul (2001)
L’ultima notte dell’anno per Kabul e’ una notte qualsiasi. Una notte di fantasmi, con il coprifuoco, poche luci, pochissime persone in giro per la citta’, se non quelle che devono garantire il primo...
View ArticleL’esercito dei bambini kamikaze
Ha avuto paura, come spesso accade ai più piccoli. Così tanta paura da comportarsi in maniera strana e attirare su di sé l’attenzione di un soldato, che l’ha fermata scoprendole addosso un cintura...
View ArticleQuella piscina nel quartiere dei talebani
Un attacco armato condotto da kamikaze talebani afghani contro il ristorante la ‘Taverne du Liban’ nel centrale quartiere di Wazir Akbar Khan a Kabul, ha causato la morte di 21 persone, compresi tre...
View ArticleKabul, la prima donna comandante della polizia
Il colonnello Jamila Bayaz, 50 anni, mamma di 5 bambini, è la prima donna al comando di un distretto di Polizia di Kabul in Afghanistan. Velo rigorosamente nero, uniforme grigio con una sfilza di...
View ArticleLa storia di Parwiz
Ricordo Parwiz come un ragazzo molto educato. Poche parole, molti sorrisi e soprattutto modi molto gentili. Negli ultimi anni è stato il mio interprete a Kabul. Lo ha portato naturalmente Shafiq per...
View ArticleCairo, l’angelo degli storpi
10 marzo 2004 – Sono appena tornato dal Wazira hospital. E’ il posto dove un italiano, Alberto Cairo, restituisce di fatto la vita a molti afghani sfortunati. Sapete chi è Cairo. Sta qui a Kabul da...
View ArticleAfghanistan, la strage infinita
La prima domanda, per conoscere la città, era chiedere l’origine delle ferite. Ma nessuno era in grado di distinguere l’ammasso di rovine: “chissà quali bombe, russe o americane”. Su ogni palazzo...
View ArticleIl sogno di Parwiz
Piccola storia di Pasqua a conferma che non c’è limite ai sogni. Alla vigilia mi manda messaggio WA quello che era il mio giovanissimo interprete in un posto lontano e tanto diverso che si chiama...
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